venerdì 22 marzo 2013

Cervo, uno dei Borghi più Belli d'Italia


In occasione della giornata FAI di Primavera dove saranno visibili luoghi solitamente non accessibili, vi racconto il borgo di Cervo, protagonista il 23 e 24 Marzo di innumerevoli visite organizzate proprio dalla FAI!

Panoramica
Se il nome può far pensare all'animale sacro a Diana, la dizione "il Servo" e anche "il Servio" usata nei documenti ne rivela le origini medioevali. Il Borgo è ubicato nella Valle Steria, la più orientale della Provincia di Imperia, circoscritta dal Torrente Merula e dalla valle dell’Evigno, oltre ovviamente al Mar Ligure. Cervo è ancora oggi un borgo fortificato sul mare e le sue origini risalgono alla conquista romana (181 a.C.) come “mansio” della via Julia Augusta. Tracce di un insediamento preistorico sono state trovate sull’altura che sovrasta il paese; altre, d’età tardoromana, sono emerse sul promontorio dove fu edificata l’attuale chiesa di San Nicola, anticamente dedicata a San Giorgio, particolare che fece ipotizzare l’esistenza di un insediamento in età Bizantina (VI-VII secolo).  Al suo vertice troviamo il millenario castello dei Clavesana e le tracce del primo nucleo abitativo, probabilmente ad esso addossato. Il potere feudale si dissolse nei primi secoli del tardo-medioevo, contemporaneamente allo sviluppo economico e demografico. Nel 1222 i Dianesi attaccarono il castello di Cervo, ma furono prontamente respinti grazie all’intervento delle forze armate di Genova, che li condannò ad una multa di ottocento libbre per aver attaccato il castello dei Clavesana. Nel 1625 il castello venne invece espugnato e saccheggiato dalle truppe piemontesi savoiarde.
Cervo, da anni certificato tra “I Borghi più Belli d’Italia”, ha conservato intatte le sue originalissime caratteristiche di borgo medievale sul mare, protetto da torri e mura cinquecentesche e circondato da verdi colline; in paese - cui si accede attraverso le originarie porte medievali - si circola solo a piedi, in un’oasi di silenzio e serenità, tra palazzotti padronali settecenteschi e vicoli su cui aprono i battenti laboratori artigianali di ceramica, vetro, legno, cuoio, oro e porcellana. I monumenti più rilevanti sono l'antica e prima parrocchiale Chiesa di San Nicola - San Giorgio, la barocca Chiesa di San Giovanni Battista o dei Corallini, il romanico Oratorio di Santa Caterina con affreschi del sec. XVI, il medievale Castello Clavesana che ospita il suggestivo Museo Etnografico del Ponente Ligure ed il Palazzo Viale.  Nei secoli XVI, XVII e XVIII i cervesi, oltre che l’olivicoltura e la marineria, hanno intensamente praticato la pesca del corallo nei mari di Corsica e Sardegna. A questo proposito si narra di un terribile fortunale che investì le barche di 150 uomini di  Cervo che tornavano da una spedizione di pesca: le barche affondarono con i loro equipaggi; tanti furono i morti e tanti furono i lutti che per lungo tempo Cervo ebbe il triste appellativo di "Città delle vedove".  
Per quanto concerne le manifestazioni, Cervo è nota per il Festival Internazionale di Musica da Camera che si svolge ormai da più di quarant’anni e dove i maggiori artisti d’Europa offrono concerti al chiaro di luna, da vivere in rapito silenzio. Il Festival e le rinomate Accademie musicali, hanno valso a Cervo il titolo di “Borgo della Musica”. Alle spalle del borgo le colline sono coperte da un fitto manto di ulivi che sorgono su terrazze (le “fasce”) costruite in secoli di durissima fatica; più a monte verdeggia la macchia mediterranea rimasta al suo stato naturale, ricca di flora spontanea anche rara (orchidee) e frequentata da un fauna quanto mai varia. Campagne e boschetti sono attraversati da una rete di sentieri, segnalati e tracciati, che portano sia al Parco Comunale Ciapà sia in vetta alle colline con vista panoramica

Torri e mura 
L'epopea della difesa dalle incursioni saracene, che terrorizzarono il Ponente ligure dal Mille fino a dopo il Cinquecento, è ben testimoniata dalle intatte cerchia di mura che cingono il borgo e si sono allargate nei secoli con la crescita del centro abitato.  Lungo le mura, e presso le porte di accesso all'abitato, sorgono torrioni a pianta circolare; altre due torri tronco-coniche di avvistamento delle feluche dei "Turchi" sorgono sul litorale.






Le porte
L'accesso al borgo era possibile solo attraverso le porte tutt'ora attive, rispettivamente "Santa Caterina" a nord-est, "Canarda" a sud-est e "Marina a sud-ovest, nonchè dal "Varco Bondai" (aperto in epoca successiva per comodità della popolazione).  Porta "Marina", seguendo l'evoluzione delle mura dal secolo X al XVIII, ha avuto ben quattro posizioni diverse e, infine, è stata addirittura sdoppiata in Porta Marina e Porta San Nicola.

Il Castello
Fu costruito attorno al XIII secolo inglobando una antecedente torre romanica. Residenza fortificata dei marchesi di Clavesana, signori del borgo, servì anche a difendere la popolazione dagli assalti dei saraceni. L'edificio, in pietra a pianta rettangolare con 4 torrioni agli spigoli, fu poi trasformato in oratorio dedicato a santa Caterina d'Alessandria, e ancora convertito in ospedale.
Oggi le sale al primo piano sono sede del Museo Etnografico del Ponente Ligure e dell'ufficio di Informazioni Turistiche. La sala al secondo piano è invece sede di mostre d'arte che si avvicendano durante il periodo estivo.
Il Museo etnografico presenta un vivace spaccato di vita ottocentesca relativa alla casa, all'artigianato, all'agricoltura e alla marineria, con attrezzi 'animati' da manichini a grandezza naturale e costumi dell'epoca. E' la più preziosa e completa testimonianza del genere in tutta la Liguria di ponente! 


Chiesa di San Giovanni
Costruita a cavallo tra i secoli XVII e XVIII, è il maggior monumento barocco del Ponente Ligure e domina un ampio braccio di mare con un suggestivo effetto scenografico. E' la parrocchiale dedicata a San Giovanni il Battista, ma è meglio conosciuta come "dei Corallini" perché eretta anche grazie ai proventi della pesca del corallo che i cervesi praticarono per secoli nei mari di Corsica e Sardegna.
Il progetto in stile barocco, con notevoli pittoresche invenzioni, fu dell'architetto Gio Batta Marvaldi di Candeasco (piccolo paese dell'alta Valle Impero) cui morte nel 1706, successe il figlio Giacomo Filippo. L'elegante campanile, costruito alla fine della metà del XVIII secolo, fu invece realizzato su disegno del pittore Francesco Carrega di Porto Maurizio. La chiesa, a grande e unica navata, conserva al suo interno significative opere d'arte fra cui spiccano: il pulpito in marmo bianco del 1500; sull'altare laterale di sinistra il Crocefisso ligneo del Maragliano; il tabernacolo degli olii santi in marmo del '400; il fonte battesimale in marmo e ferro battuto risalente '600.

Oratorio di Santa Caterina
Eretto nel secolo XIII quale chiesa parrocchiale del borgo, la costruzione molto severa è in pietra da taglio, a navata unica, con una cappella laterale; al suo interno conserva numerosi anonimi affreschi cinquecenteschi.  Sopra l'ingresso, domina dall'alto un grande affresco di San Giorgio che uccide il drago e la maestosità dell'opera contribuisce a rendere in tutto il suo severo splendore questa chiesa romanica, oggi sconsacrata e utilizzata come sala per mostre e concerti.

Palazzo Viale 
Era la residenza di una delle famiglie più importanti di Cervo, arricchitasi grazie alle rendite terriere ed ai traffici marittimi. Costruito nel XVIII secolo ai limiti del quartiere detto “il Borgo” sul ciglio di quella che diverrà la Strada Corriera “Roma-Parigi” di progetto napoleonico, presenta prospetti definiti da cornicioni marcapiano, con aggraziate cornici in stucco alle finestre e motivi decorativi dipinti; il vano di una finestra cieca al secondo piano sul lato di ponente era affrescato con la figura di una dama e di un cavaliere, dissoltasi nei recenti anni ‘70. Anche alcune persiane sono originali del pieno Settecento.
L’ingresso ha un bel portale in marmo bianco; l’atrio e la scala sono di classica tipologia signorile genovese, con i portoncini dalla cornice modanata affacciati sui pianerottoli. L’edificio ha due piani nobili; ai tempi del suo massimo fulgore era diviso fra quattro fratelli: Gio Batta (sacerdote, 1726-1799), Giuseppe (capitano, 1730-1808), Anton Domenico (1734-1794) e Saverio (mercante, 1741-1811). Il secondo piano nobile, oggi proprietà del Comune che vi realizza iniziative culturali, è uno dei più interessanti appartamenti d’epoca conservatisi nella Riviera di Ponente, arricchito da affreschi di Francesco Carrega.
Il piccolo ingresso immette nel salone la cui volta è dipinta col motivo di Giunone, ed una serie di Virtù; temi religiosi decorano una stanza laterale, mentre nell’anti-sala, dedicata ai ritratti di famiglia, è rappresentata la caduta del carro di Fetonte.
Nella stanza meno ben conservata è raffigurato un episodio della vicenda di Tancredi e Clorinda tratto dalla “Gerusalemme Liberata”.

L’appartamento si conclude con la sala dell’alcova, dotata di una cappella “ad armadio” da cui officiar Messa ad eventuali malati; la camera è affrescata con decorazioni naturalistiche e con le personificazioni del Crepuscolo e dell’Aurora veglianti dalla morbida arcata che introduceva al talamo coniugale.







Per maggiori informazioni: www.cervo.com
Per i dettagli delle visite organizzate da FAI il 23 e 24 Marzo: www.giornatafai.it

Per altre info: noemi.damore@gmailcom







Nessun commento:

Posta un commento