giovedì 28 marzo 2013

Ceriana: 21 chiese per 21 santi


Il paese offre una visione di notevole effetto scenografico, con la grande cascata di case in pietra grigia che discende compatta dall'altura rocciosa, sino a raggiungere il sottostante torrente Armea. In alto, dall'acropoli, emerge la cuspide del campanile della chiesa di Sant'Andrea, mentre a sinistra compare la facciata barocca della parrocchiale con i suoi due campanili laterali. Tutto intorno è una distesa di ulivi.

Questo vasto borgo dell'entroterra sanremese, vanta probabili origini romane, come indica il nome originario "Coeliana", ossia "della famiglia dei Celti". Il paese inizia ad essere citato nei documenti nel 979 quando diviene proprietà dei conti di Ventimiglia. Successivamente passerà nelle mani del vescovo Corrado di Genova (1038), Oberto Doria e Giorgio De mari (1297) e sotto alla Repubblica di Genova (1359), che lo gravò di pesanti tasse. Gli abitanti di Ceriana si ribellarono più volte alle imposizioni fiscali, fino all'ultima insurrezione popolare che nel 1814 provocò la distruzione dell'archivio comunale. Nel novembre del 2000 forse ricorderete che il paese è stato colpito da un vasto movimento franoso a sud dell'abitato, con due vittime e ripetuti sgomberi precauzionali della popolazione. Ciò nonostante, Ceriana e uno dei borghi medievali della Liguria di ponente maggiormente abitato!

Parrocchiale Ss. Pietro e Paolo
Da Corso Italia e tramite via Cassini, si raggiunge l'imponente chiesa, iniziata nel 1630 e completata nel 1768 in eleganti forme barocche da Domenico Belmonte. La pendenza del terreno obbligò ad aprire l'ingresso sul fianco destro dell'edificio, sostenuto da quattro piani di fondamenta; la facciata convessa con sei statue entro nicchie è affiancata da due campanili, che ne prolungano lo sviluppo verticale. Nell'interno ad aula unica si conservano alcune importanti opere d'arte: il polittico di San Pietra in cattedra (1526, autore ignoto), il trittico di Santa Caterina fra le Sante Apollonia e Maria Maddalena (1545, Francesco Brea), la statua lignea dipinta della Madonna col Bambino (1200, proviene dal Santuario della Madonna della Villa). Inoltre, accanto al grande altare, troviamo il curioso idrocronometro, invenzione del domenicano padre Embriaco da Ceriana che riproduce l'orologio ad acqua collocato sul Pincio a Roma.

Oratorio di Santa Marta
Di fronte alla parrocchiale troviamo l'oratorio di Santa Marta, in stile barocco, è sede della confraternita dei Verdi e presenta all'interno fastose decorazioni.


La chiesa di Sant'Andrea
Dalla piazza, proseguendo per via Raffaele Doria, tramite una serie di archivolti si giunge all'acropoli di Ceriana e da lì alla chiesa romanica di Sant'Andrea, le cui colonne in arenaria che separano le tre navate sarebbero le stesse del tempio romano di Apollo. Il massiccio campanile è in realtà una torre d'avvistamento. Nell'interno della chiesa, sede della confraternita dei Neri, è conservato il dipinto raffigurante Sant'Andrea del primo Cinquecento.

La chiesa di San Pietro
Seguendo una discesa a gradoni, e superato l'oratorio della Visitazione, si giunge all'antica porta della Pena, formata da un arco in pietra con caditoia e vicine feritoie. Da qui un suggestivo percorso attraversa il medievale ponticello di Santa Lucia e conduce nel fondovalle, dove troviamo il complesso formato dalla chiesa di San Pietro, l'oratorio di Santa Caterina (in foto) e il palazzo vescovile. L'architrave della chiesa di San Pietro, sorretto da esili colonne, è opera dei lapicidi di Cenova (Rezzo), mentre l'interno presenta capitelli dal gusto gotico. L'alto e snello campanile laterale in pietra poggia su fondamenta romaniche e risale al XV secolo. Differente, invece, quello del vicino oratorio di Santa Caterina che è moderno e contrasta con l'elegante facciata seicentesca barocca dell'edificio, sede della confraternita dei Rossi.
Da non trascurare, inoltre il vicino palazzo Roccasterone, residenza dei conti di Ceriana ed il santuario della Madonna della Villa; quest'ultimo è affrescato all'interno da Tommaso Carrega nel 1797.


Non c'è da stupirsi se a Ceriana, visto il notevole numero di chiese e confraternite, le festività religiose sono molto sentite dagli abitanti!
Proprio in questi giorni, in occasione della vicina Pasqua, il paese offre il meglio di se! La Domenica delle Palme segna l'inizio dei tradizionali riti della Settimana Santa, evento che segna il momento più alto e coinvolgente in termini di partecipazione per l’intera comunità del borgo.
Protagonisti della Settimana Santa sono infatti i riti e le tradizioni millenarie del paese: nel pomeriggio del Giovedì Santo in paese comincia a risuonare il cupo suono dei corni, lavorati a mano e intagliati nella corteccia di castagno secondo un'arte tramandata di padre in figlio. La sera si tiene la tradizionale Cena del Signore, e le Confraternite cantano i Miserere, gli Stabat Mater e le Laudi penitenziali davanti all'altare della Reposizione. 
Durante il Venerdì Santo le confraternite, vestite con l'abito tradizionale, marciano in processione lungo le vie del paese, eseguendo gli antichi canti penitenziali. I cori di Ceriana eseguono il loro repertorio religioso anche durante la Veglia e la Santa Messa Solenne di Pasqua. Tutto il paese rallegra la festa unendosi ai canti e, al di fuori dei momenti solenni, si preparano in piazza leccornie gastronomi come i frisciöi (frittelle) proposte in tre alternative: possono essere di fagioli e bietole, di baccalà oppure dolci, alle mele e rappresentano senza dubbio, assieme a un buon bicchiere di vino rosso, il nutrimento essenziale delle famiglie del paese, nei giorni della passione!
Insomma, in questi giorni Ceriana è un borgo da non perdersi! ;)


Noemi D'Amore

Nessun commento:

Posta un commento